B. Monaldo da Capodistria è stato un teologo e canonista francescano. La Summa Monaldina è un’importante opera di diritto ed economia.
Studiò diritto canonico a Padova, dove si unì ai Frati Minori o Francescani agli inizi dell’Ordine francescano. Fondò un convento francescano con la chiesa di Santa Maria Maggiore a Trieste. Il 26 maggio 1257 fu nominato provinciale della Provincia dalmata di S. Girolamo, con sede a Zara, che comprendeva 26 conventi tra l’Albania e l’Istria. Nel 1266 tornò a Capodistria, dove fu nominato guardiano della comunità dei frati. Completò la costruzione del convento (l’odierno Ginnasio sloveno) con la chiesa di S. Francesco (Sala eventi e cerimonie San Francesco d’Assisi in Piazza Peter Martinc). Morì il 9 novembre 1280 e fu sepolto nella sua chiesa.
La Summa Monaldina è la sua opera principale e la fonte primaria della sua fama. Scritto intorno al 1274, circolò ampiamente manoscritto e ebbe numerose edizioni a stampa. Ordinato alfabeticamente per argomenti, è un manuale confessionale con riferimenti, ove rilevanti, al diritto canonico e civile. Parte del suo fascino era la chiarezza, la concisione e la disposizione alfabetica degli argomenti. Inoltre, ha superato i suoi predecessori affrontando in modo approfondito gli aspetti economici della vita moderna. Quasi un quinto del lavoro affronta questioni come il commercio di denaro, l’usura, i contratti e gli onorari professionali. Il suo scopo principale, nel complesso, è quello di bilanciare le esigenze del commercio e della società cristiana.
L’intento della metodologia intrapresa viene spiegata dal resto dello stesso B. Monaldo nel Proemio della Summa con le seguenti parole: “Affinchè la non conoscenza non gravi su chi non è dotto nel campo del diritto, mi sono io, fratello Monaldo, il minore fra i minori, in onore di Dio e della sua santissima Madre e del nostro Beatissimo padre Francesco e ancor di più per agiare i non sapienti, impegnato nell’umiltà del mio spirito colle singole lettere dell’alfabeto alcuni casi utili confermati da antichi maestri e dottori.”