Capodistria si è sviluppata sul isolotto roccioso al quale i romani hanno datto il nome di Capris. (Fonte: Capodistria: guida della città e dintorni, Capodistria 1988)
Ai tempi della Repubblica veneta vie e piazze non avevano denominazioni ufficiali, come le intendiamo oggi. La città era organizzata in Porte o contrade, dopodichè per indicare un luogo preciso i funzionari di allora scrivevano “”cale detta Calegaria””, “”loco decti Caprile”” ecc. Nel 1809 i francesi cambiano nome a tutti i rioni. Fanno la Strada Eugenia (vedi ‘Cankarjeva’) e realizzano la circonvallazione intorno all’isola che chiamano Strada Napoleone… Nel 1814 tornano gli Asburgo che cambiano a loro volta i nomi poco prima imposti dai francesi, sostituendoli con quelli di luoghi in cui sconfissero le truppe napoleoniche. Nel 1884 viene presentata la relazione dove i membri della commisione spiegano i criteri adottati per i nuovi nomi e le differenze che intercorrono tra via, calle, calletta, calle chiusa, calletta chiusa, largo, piazza, piazzale, erta e campo. Nel 1905 esce un libretto a cura di Domenico Venturini dal titolo “”Guida storica di Capodistria”” con nomi delle vie e delle piazze della città. Le prime modifiche alla nomenclatura originaria, in vigore da 13 anni, arrivano con l’annessione al Regno d’Italia, dopo la Prima guerra mondiale. Altre modifiche subentranno negli anni successivi: nel 1920, 1945-’51, 1951… I cambiamenti più radicali avvengono nel 1956. Una commissione di cui fanno parte, tra gli altri, il. prof. Suhadolnik e lo storico Vilhar, apporta modifiche non solo ai nomi, ma anche alla struttura stessa dello stradario adattandolo alle nuove circostanze: calli e callete vengono riunite in vie più lunghe alle quali vengono integrate anche le ex androne (calli chiuse). La nuova odonomastica, in buona parte oggi ancora in vigore, si caratterizza per l’inserimento di personaggi della cultura (Kosovel, Prešeren ecc.) e della politica (Kidrič) slovena. Dopo la proclamazione d’indipendenza della Slovenia si eliminano alcuni odonimi legati al regime e all’ex Federativa. (Fonte: La Città: foglio della comunità italiana di Capodistria 13(26)2008)”