»Nella nostra memoria il passato è quasi sempre nostalgico. Quando lo avviciniamo attraverso un’immagine adatta e positiva, può provocare piacere. Il progetto davanti a noi rappresenta una specie di resoconto, tinto liricamente del passato. L’immagine, in un certo senso, è sempre manipolata, ma nel nostro caso non altera e non nasconde i fatti. Tutto è cangiante e in movimento. Nell’attuale e quotidiana velocità di avvenimenti, nella globale e generale inondazione informatica, nell’instabilità dell’ideologico, nella varietà dell’accettabile, »l’erosione del mondo« diventa un processo che non ci sorprende più. La gioia che sentiamo ricordando la gioventù, rimane sempre. Perciò all’idea e all’opera di Zdenko Bombek vanno tutti i nostri elogi.«
1. Dejan Mehmedovič, (2012). V Bombek, Z.. Obrazi Kopra = I volti di Capodistria [prevod v italijanščino Lea Caharija] (str. 5-6). [Koper]: Pokrajinski muzej Koper, 2012
Il progetto »I volti di Capodistria« si basa sulla tecnica »ieri-oggi«; dopo aver acquisito vecchie fotografie di capodistriani risalenti dal periodo 1950-60-70, li ho (ri)fotografato nello stesso identico luogo, con la stessa identica posizione del corpo e mimica del volto, nello stesso periodo del giorno e dell’anno. Così, ho creato un interessante confronto tra vecchio e nuovo. Le fotografie mostrano lo sviluppo della città e, soprattutto, il cambiamento della persona. Affiorano così numerose testimonianze del passato, nostalgie, ricordi, aneddoti, legami familiari e amicizie. Il tutto naturalmente all’insegna di Capodistria e dei capodistriani. Attraverso le vecchie fotografie scopriamo la vita, il lavoro, la convivenza e i legami con la città di Capodistria.
Il periodo tra il 1950 e il 1980 a Capodistria era politicamente turbolento, architettonicamente saturo, economicamente espansivo e, a causa del grande pendolarismo giornaliero tra la città e i dintorni, anche molto vario.
La mostra »I volti di Capodistria« suscita molti ricordi nostalgici dell’infanzia di quanti hanno lavorato al progetto come pure degli osservatori, capodistriani, che hanno riconosciuto i volti e i luoghi famosi della città e dei suoi dintorni.
Zdenko Bombek