La ragazza di Servola indossa il tipico costume del suo villaggio, che a quel tempo non faceva parte di Trieste ma era un villaggio a soli trenta minuti dallo stesso. Lo storico Kandler ci informa che in ambito domestico la ragazza parlava sloveno e fluentemente anche il dialetto italiano locale. Ogni giorno la pancogola cuoceva al mattino presto il pane e lo portava e vendere in città.
Il pane di Servola era apprezzato non solo sul mercato triestino, ma le “Bighe servolane” erano note per la loro bontà in tutto l’impero austriaco. Nel 1756 le Bighe furono elevate a migliore pane dell’Austria e le pancogole furono invitate a presentarlo alla corte austriaca di Vienna.